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Novembre Val Codera

Archivio fotografico > 2013

L'itinerario descritto è un anello che partendo da Novate Mezzola (frazione Mezzolpiano) porta in circa 2,30' ore a Codera, passa quindi sull'altro versante della valle per arrivare al villaggio San Giorgio e scendere poi al punto di partenza; in tutto circa 5 ore e 30' di cammino (più le eventuali soste). A Novate Mezzola si arriva in treno sulla linea Lecco/Colico/Chiavenna oppure in auto per la SS36 da Lecco. In tutti i casi dal paese bisogna salire alla frazione Mezzolpiano (316 m, c'è una fontana) da cui parte il sentiero vero e proprio (dalla statale vedrete i vari segnavia del CAI che indicano i sentieri, o le frecce marroni indicanti Val Codera).  
Il percorso:  da Mezzolpiano l'ampia mulattiera gradinata inizia subito a salire a tornanti, arrampicandosi con decisione sul ripido pendio che stringe l'imbocco della valle e quasi la nasconde allo sguardo di chi proviene dal lago. Per circa 1 ora e 20' si sale costantemente, passo dopo passo su gradoni di pietra: si capisce bene che questa era una valle di cavatori di pietra, possiamo solo vagamente immaginare la fatica pazzesca per costruire questo sentiero. Quando incrociamo la prima cappelletta, possiamo ringraziare la Madonna: finisce la parte più faticosa della salita. Di qui in poi il sentiero prosegue più agevolmente con svariati ma tranquilli saliscendi e passaggi riparati da tettoie. Superate le graziose case di Avedè, avvistiamo Codera e ci illudiamo che sia già a portata di mano ma la montagna ci riserva ancora qualche giravolta nelle sue insenature. Questo simpatico villaggio è uno dei pochi in Lombardia che, pur non avendo collegamenti con la pianura (tramite strade o funivie), non si è ancora del tutto spopolato. Nel corso degli anni si sono contrapposte due fazioni: coloro che volevano la strada e quelli che privilegiavano la salvaguardia dell'integrità della valle e delle sue peculiarità; ora il progetto strada pare definitivamente accantonato ma resta aperto il problema di come mantenere in vita la valle pur rispettando il suo valore ambientale e umano. A Codera è attiva una piccola comunità, animata dalla Associazione Amici della Val Codera, che dà vita a numerose iniziative finalizzate a stimolare l'interesse per questa valle e sviluppare un turismo escursionistico consapevole e non di massa. Il piccolo e ben organizzato Museo Etnografico di Codera ricostruisce gli attrezzi e gli ambienti della vita quotidiana e dell'economia del passato. Per secoli l'attività economica principale è stata l'estrazione e la lavorazione della pietra: il picco più alto si raggiunse tra la fine dell'800 e i due decenni tra le guerre mondiali, arrivando a impiegare fino a 700 addetti nelle diverse cave; nel secondo dopoguerra l'uso del granito andò declinando a favore di materiali più economici e le cave chiusero causando il graduale spopolamento del paese nel corso degli anni '70. Resistono ancora però alcuni abitanti che risiedono a Codera quasi stabilmente, inoltre la locanda è aperta tutto l'anno.

Venerdì 1 Novembre
Appuntamento a Novate per le ore 11, l'idea è quella di mangiarsi un panino e poi cominciare la salita con estrema calma...
e invece 4 ore per percorrere 100Km.(coda su tutto il percorso)
Gli amici di Bergamo sono stati più fortunati di noi ma ci hanno aspettato più di 1 ora.
Durante la salita il tempo ha tenuto la temeperatura era buona ci siamo fermati per rifocillarci e via fino a Codera che tra le foglie multicolori dei castani si faceva intravedere.
In occasione della festa della castagna il paesino non sembrava più lo stesso decine di persone, bancarelle, banda musicale tutti intorno ad un bel fuoco sgranocchiando caldarroste e bevendo un buon bicchiere di vino locale.
Dopo una buona cena in Locanda alle 21 grande tombolata, particolare sono state le cartelle che non avevano i numeri, ma i nomi/soprannomi in dialetto dei luoghi intorno alla valle.
Altra particolarità , chi vinceva doveva ripetere il nome delle località per come erano scritte. Stefano con un terno si è aggiudicato un cavatappi, Enrico con la quaterna si è aggiudicato un caledario del 2014. Un gruppo di giovani milanesi ha contribuito a rendere la serata ancora più vivace.Veramente una bella serata.   
Ore 23 circa tutti a nanna, dopo aver affilato le seghe circolari da legno. Si prospetta una nottata di grande lavoro, speriamo di non trovarci sepolti dalla segatura al risveglio.

Sabato 2 Novembre
Sveglia alle 8 circa, con enorme stupore sul pavimento non c'è nemmeno un truciolo di legno e le seghe circolari hanno anocra la guaina di copertura
Pioviggina, mentre facciamo colazione decidiamo sul da farsi.
Mantella, ombrello e sacco della Pastorino ci incamminiamo verso il tracciolino per fermarci a pranzare a San Giorgio.
Dopo poco  la pioggia ha lasciato spazio ad un cielo grigio con nuvole basse che hanno reso ancora più suggestiva la via del ritorno.  
Qualcuno  aveva scritto:
Ciao ragazzi, ma lo sanno tutti, che prima o poi l’ allievo supera il maestro!!!! Buona gita, e salutatemi la valle, un posto davvero incredibile!!!!! Mi  manca!!.
Grandi assenti di questa bella gita ANGELO & STEFANIA.
Ci siete mancati!

 
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